Che la ditta Ghirarduzzi si dedichi con costanza alla ricerca di nuovi metodi e tecnologie per ottenere i migliori risultati nel campo del riciclaggio dei materiali ormai non è una novità, e chi la conosce e segue i suoi progetti pubblicati nella sezione News del suo sito lo avrà sicuramente notato.
Ma a volte queste novità non arrivano come frutto di tecnologie di ultima generazione, quanto piuttosto da applicazioni di intuizioni del passato, che magari si sono perse nel tempo, un pò dimenticate, un po’ “lasciate in soffitta a ricoprirsi di polvere”.
Poi un giorno rispolverando le conoscenze comprendi che la cosa può aver senso e allora si parte con ricerca e sperimentazione.
Questo è il caso del separatore vibrante che stiamo sviluppando, con lo scopo di separare un materiale duro che rimbalza, da un materiale morbido che non rimbalza, ma che sente le vibrazioni indotte da un sistema vibrante artificiale.
Detto così potrebbe sembrar difficile da comprendere, ma facendo un esempio di cosa potrebbe separare, diventa tutto più chiaro.
Nel recupero dei metalli, soprattutto legato al riciclaggio di componenti di autoveicoli, si possono trovare come residuo di altre lavorazioni, materiali di scarto che contengono cavi di rame (dei cablaggi) con ancora metalli non ferrosi (inox) in pezzatura considerevole.
Per poter riciclare questo prodotto servirebbe fare una macinazione per ridurre la pezzatura in modo da staccare la plastica isolante dei cavi dal rame stesso, ma con la presenza di pezzi duri e di grossa dimensione come parti in inox di cui abbiamo detto , si rischia di distruggere il mulino a coltelli necessario per la lavorazione del cavo di rame, per cui molto spesso si accumulano grandi quantità di questo materiale che potenzialmente ha un buon valore di mercato, ma non si ha la possibilità di lavorarlo.
A tal proposito questo separatore vibrante ha come scopo quello di separare appunto queste parti di metallo massiccio e duro dai cavi di rame, permettendo successivamente di poter fare tutte le lavorazioni necessarie al recupero del rame.
E come è possibile questa operazione? Bhe in realtà il concetto di base è piuttosto semplice, un pò meno è realizzare una macchina che applichi questo concetto alla realtà.
Per rendere le cose semplici da capire possiamo immaginare che il materiale duro e massiccio possa essere rappresentato come una pallina che rimbalza, tipo quelle dei bambini, mentre il materiale tenero che non rimbalza potrebbe essere rappresentato come tanti pezzetti di filo elettrico tipo quello degli elettricisti.
Ora immaginiamo di essere su una rampa di scale, e una pallina ci cade dalle tasche, questa rimbalzerà da un gradino all’altro e si fermerà soltanto dopo aver percorso tutte le scale in discesa, al contrario i pezzetti di filo da elettricista cadranno sul primo gradino o sul secondo e resteranno lì dove sono.
Questo è più o meno il concetto. Ovviamente tutto ciò deve essere adattato a dei criteri industriali, a produzioni orarie e a mille altre problematiche che rendono questa cosa molto più difficile e distante da quello che è il puro concetto base.
Chiaramente questo progetto è una grande novità per la ditta Ghirarduzzi e per tutti quei materiali in cui è presente questa problematica, a tal proposito abbiamo costruito una macchina il cui nome è VS 100 che stiamo testando con materiali molto simili a quelli descritti, ottenendo già dai primi test risultati più che buoni.
I test su questo nuovo separatore stanno andando avanti per comprendere eventuali modifiche e/o regolazioni da apportare alla macchina per poter ottenere il miglior risultato possibile.
Purtroppo non possiamo mostrare nessuna immagine della macchina, ma solo un piccolo frame dei materiali separati, confidiamo di finire i test in autunno e di poter partire con la produzione dei primi separatori durante la prima metà del 2024.